Birra analcolica come si fa e quali sono i benefici - La Orange Blog

Birra analcolica: come si fa e quali sono i benefici

Come si fa la birra analcolica? È vero che “è solo acqua sporca” come dice qualcuno?

Se negli ultimi anni la domanda mondiale per la birra analcolica è cresciuta parecchio, è altrettanto vero che in Italia siamo ancora pieni di pregiudizi negativi.

Sia nei clienti finali, sia da parte degli operatori del settore.

Sono giustificati, questi pregiudizi?

Sì e no, e in questo articolo voglio mostrarti il perché.

Leggendolo, scoprirai:

  • Cos’è davvero una birra analcolica (so che può sembrare scontato ma in realtà non lo è affatto).
  • Come viene prodotta (perché è lì che si gioca tutta la “battaglia sul gusto”).
  • I suoi benefici – talvolta sorprendenti – per chi ama lo sport o ha uno stile di vita attivo.
  • Cosa cambia tra birre analcoliche industriali e birre analcoliche artigianali (spoiler: tutto).

Siore e siori, saltate in carrozza che si parte!

Cos’è davvero una birra analcolica?

Cos’è una birra analcolica?

Facile,” dirai tu. “Una birra senza alcol.”

E invece ni, nel senso che la definizione di “birra analcolica” varia da Paese a Paese.

In Italia, ad esempio, la legge dice che “la denominazione ”birra analcolica” è riservata al prodotto con grado Plato non inferiore a 3 e non superiore a 8 e con titolo alcolometrico volumico non superiore a 1,2%.”.

All’estero?

In UK, una birra analcolica deve avere massimo lo 0,5% di alcol, mentre negli USA il limite è 0,4%.

Insomma, un bel casino.

E se vai a vedere le birre analcoliche in commercio, anche lì scoprirai che alcune hanno lo 0,0% di alcol, alcune – come le nostre – lo 0,3%, altre ancora lo 0,5%.

Si tratta di differenze minime, ovviamente. 

Ma per quanto minime, ti fanno capire che non tutte le birre analcoliche sono uguali.

Come si fa la birra analcolica

Ok, abbiamo visto che definire esattamente cosa sia una birra analcolica è un casino totale.

Ora che vediamo come viene prodotta, le cose si semplificheranno, giusto?

E invece no. Qui le faccende si fanno ancora più nebulose.

Ma partiamo dalle cose facili: gli ingredienti.

Di base, sono gli stessi di una birra normale: acqua, malto, luppolo e lievito. 

Al massimo, qualcuno aggiunge un pizzico di “spezie” in più, per bilanciare il sapore, ma niente di trascendentale.

Dove sta il casino quindi?

Te lo dico subito: sta nel modo in cui viene (o non viene) tolto l’alcol.

Già, perché la maggior parte delle birre analcoliche – specie le birre analcoliche industriali – nasce come birra “normale” e poi viene dealcolata.

Ovvero, viene sottoposta a un trattamento per eliminare l’alcol.

Qui ci sono principalmente due tecniche:

  • Evaporazione sottovuoto: la birra viene messa sottovuoto e, se alle superiori hai studiato fisica, forse ricorderai anche che quando abbassiamo la pressione atmosferica, abbassiamo anche il punto di ebollizione (l’acqua della pasta che in montagna bolle prima… stesso principio). 

Comunque, la pressione viene abbassata tanto che la birra comincia a bollire quasi a temperatura ambiente, facendo così evaporare l’alcol… assieme a tante altre cose (purtroppo).

  • Osmosi inversa – una specie di “filtro magico” a maglie finissime. Talmente fini che separano l’alcol (ma non solo) dalla birra.

Il problema è che l’alcol non è solo “quella sostanza che ti fa cantare male al karaoke” – o che a monte ti porta a pensare che mettersi a cantare al karaoke sia una buona idea.

Di suo, contribuisce anche alla struttura e alla rotondità del gusto della birra. 

Toglierlo senza far crollare tutto il resto è la vera sfida. 

Specie se ti affidi a questi metodi industriali appena accennati, che oltre all’alcol spesso tolgono anche “qualcos’altro”, ovvero aromi e oligoelementi che contribuiscono a rendere più ricco l’aroma della birra.

Per questo, alcuni birrifici scelgono la strada della fermentazione controllata, dove si usano lieviti speciali che producono meno alcol, oppure si blocca la fermentazione prima che i lieviti facciano troppa festa.

Insomma, anche produrre una buona birra analcolica è complicato.

Del resto, se fosse facile, in giro non ci sarebbero certi “disastri liquidi”, e la birra analcolica non avrebbe la cattiva reputazione che ha.

Quali sono i benefici della birra analcolica?

Chi pensa che la birra analcolica sia solo un ripiego per chi non può bere alcol si perde un sacco di vantaggi. 

Qui non si parla solo di “evitare la sbornia”, ma di un vero e proprio upgrade per chi vuole bere qualcosa che contiene anche sostanze benefiche per l’organismo, senza gli effetti collaterali dell’alcol. 

Vediamo perché:

  • Ti reidrata senza incasinarti la giornata
    La birra analcolica è fatta per oltre il 90% di acqua. Dopo un allenamento, una camminata o anche solo una giornata calda, ti aiuta a recuperare i liquidi persi senza farti venire voglia di svenire sul divano come un bradipo stanco, come invece farebbe una bella birrona “normale”.
  • Dentro c’è roba buona, sia per te che per il tuo corpo
    Magnesio, potassio, vitamine del gruppo B, maltodestrine. Tutta roba che il tuo corpo usa per recuperare meglio, e che nella birra trovi senza dover ingoiare prodotti da farmacia… Che faranno sicuramente bene, per carità. Ma di certo non saranno mai buoni come una birretta.
  • Zero effetti collaterali dell’alcol
    Non rallenta i tuoi riflessi, non appesantisce il fegato e soprattutto non ti fa mandare messaggi di cui ti pentirai la mattina dopo. Se ti sei mai trovato o trovata a rinunciare a una birra “per colpa dell’alcol”, sai bene cosa intendo.
  • Non è solo per sportivi e salutisti
    Perfetta per chi vuole una bevanda gustosa senza esagerare con zuccheri e alcol. Se la confronti con un soft drink o un cocktail, vince a mani basse: meno zuccheri, più minerali, zero stranezze chimiche.

Ne hai mai assaggiata una artigianale?

Se la tua unica esperienza con la birra analcolica è la classica 0,0% da supermercato che sa di tisana al luppolo (slavata, per altro), posso capire lo scetticismo.

Ma ti garantisco che rispetto a qualche annetto fa, oggi inizia (fortunatamente) a esserci qualche buona alternativa artigianale.

Cosa cambia rispetto alle birre industriali?

Di base… tutto.

I processi di dealcolizzazione aggressivi a cui sono sottoposte le birre industriali funzionano fin troppo bene, nel senso che oltre all’alcol rimuovono anche gran parte degli elementi che arricchiscono il gusto della tua birra.

Le analcoliche artigianali “non dealcolate” invece, proprio per il fatto che non vengono processate ma sono analcoliche perché “nascono così”, conservano tutti i profumi e gli aromi che distinguono una buona birra artigianale da una comune birra industriale.

Prendi la nostra DeQou Active Beer, per esempio. 

Nata per chi ama la vita attiva ma non rinuncia al piacere di una birra, ha una struttura piena, un profilo aromatico bilanciato e un finale che non ti lascia l’amaro in bocca. 

Non è una semplice “birra senza”

È una birra fatta per chi ama le birre, ma semplicemente in quel momento non vuole avere l’alcol tra i piedi.

Se finora hai evitato le birre analcoliche perché pensavi fossero una triste imitazione di quelle “vere”, potrebbe sorprenderti.

(S)conclusione ?!

La birra analcolica non è più solo il piano B(eer?) per chi non può bere alcol. 

Oggi è una scelta consapevole per chi vuole tutto il piacere della birra senza compromessi. 

Il mercato sta crescendo di anno in anno, i birrifici stanno alzando il livello e sempre più persone si stanno accorgendo che una birra senza alcol può essere gustosa e appagante quanto una tradizionale.

E se molte birre analcoliche industriali ancora deludono dal punto di vista del gusto, sempre più birrifici artigianali propongono birre analcoliche che oltre a essere buone per il fisico, lo sono anche per il palato.

Detto ciò, se ti ho incuriosito e vorresti provare una buona birra analcolica artigianale, ti invito a cliccare qui e iscriverti alla nostra newsletter.

Perché farlo?

Perché oltre a ricevere un sacco di contenuti interessanti e offerte riservate, otterrai subito un codice sconto che potrai spendere nel nostro store online per fare scorta di DeQou Active Beer o delle altre analcoliche artigianali.

E se poi la provi, facci sapere cosa ne pensi!

Alla prossima… e alla salute!