Messe una a fianco dell’altra, una birra filtrata e una non filtrata sembrano due bevande diverse.
Una limpida come un lago di montagna, l’altra torbida come un fiume dopo la piena.
Eppure, molte persone non sanno nemmeno che esiste questa distinzione, figuriamoci capire quale sia meglio.
Se hai mai ordinato una Weizen tedesca e il cameriere ti ha portato un bicchiere che sembrava contenere succo d’arancia torbido, hai sperimentato la differenza tra birra filtrata e non filtrata sulla tua pelle.
O meglio, sul tuo palato.
Ma cosa significa davvero “filtrare” una birra?
E perché alcuni birrifici scelgono di farlo mentre altri no?
Dietro questa scelta ci sono considerazioni che vanno dal gusto alla conservazione, dal marketing alle tradizioni storiche.
E in questo articolo scoprirai:
– perché la filtrazione è diventata così comune nell’industria birraria
– cosa succede esattamente quando una birra viene filtrata (spoiler: non è solo una questione estetica)
– e perché il termine “filtrata a freddo” che vedi su certe etichette è una bella presa in giro.
Scoprirai quali sono i veri pro e contro di entrambe le tipologie, così la prossima volta che dovrai scegliere tra una birra filtrata e una non filtrata potrai farlo con cognizione di causa, non solo in base a quale ha l’etichetta più carina…
O la supercazzola di marketing più seducente.
Perché si filtra la birra?
La birra filtrata esiste principalmente per due motivi.
Il primo è l’apparenza.
Quando la maggior parte delle persone vede una birra torbida, il primo pensiero è “c’è qualcosa che non va”.
È un istinto comprensibile.
Nella nostra cultura, torbido spesso significa sporco, e sporco significa “da evitare”.
I grandi birrifici industriali che fanno soldi vendendo alle masse “poco consapevoli” questo lo sanno bene.
Ma la filtrazione non è solo una questione estetica.
Una birra filtrata ha una stabilità maggiore, perché vengono rimossi lieviti e batteri che potrebbero continuare a fermentare e alterare il sapore nel tempo.
È come mettere un prodotto sottovuoto: dura di più, mantiene caratteristiche stabili, e riduce il rischio che ti arrivi a casa un prodotto dal sapore strano.
Filtrando la birra, puoi produrne migliaia di ettolitri, spedirla dall’altra parte del mondo, e avere la garanzia che avrà sempre lo stesso sapore.
È l’equivalente birrario del McDonald’s: non sarà il top, ma sai sempre cosa aspettarti.
Cosa perde (e cosa guadagna) una birra filtrata
Il processo di filtrazione avviene attraverso materiali filtranti come la farina fossile, la cellulosa, o membrane specializzate che intrappolano le particelle più grandi, lasciando passare solo il liquido.
Tutte le particelle solide come lieviti residui, proteine e altri composti che rendono la birra torbida vengono rimosse.
Ma quando una birra filtrata perde le particelle in sospensione, perde anche una parte della sua anima.
I lieviti che vengono rimossi non sono solo “sporcizia” da eliminare.
Sono organismi vivi che continuano a rilasciare composti che arricchiscono il sapore della birra.
È come togliere il sale dalla pasta mentre cuoce: tecnicamente la pasta si può mangiare lo stesso, ma il risultato finale sarà più piatto.
La birra filtrata perde anche proteine che contribuiscono alla cremosità e al corpo della bevanda, e alcuni oligoelementi che danno complessità aromatica.
Il risultato è spesso una birra più “pulita” ma anche più semplice, con meno sfumature e profondità.
È la differenza tra un brodo fatto in casa con la “materia prima” e uno fatto col dado da cucina: entrambi fanno il loro lavoro, ma uno ha più carattere.
Dal punto di vista nutrizionale, la birra filtrata perde parte delle vitamine del gruppo B e altri nutrienti che i lieviti vivi continuerebbero a fornire.
Non è una perdita drammatica, ma è comunque una differenza misurabile.
Detto ciò, non è tutto negativo.
Come dicevo poco fa, la birra filtrata può essere conservata più a lungo senza cambiare sapore, e ha un aspetto che piace alla maggior parte dei consumatori.
Inoltre, è anche più facile da servire.
Non devi preoccuparti di agitare la bottiglia per ridistribuire i sedimenti, e quindi è più “user-friendly”, specialmente per chi non è abituato a certe birre artigianali complesse.
Il trade-off è chiaro: la birra filtrata sacrifica complessità e nutrienti per guadagnare stabilità e appeal commerciale.
Non è necessariamente meglio o peggio, è diversa.
Dipende sempre da cosa cerchi in una birra e dalle tue priorità come bevitore.
“Birra filtrata a freddo”: l’ennesima supercazzola del marketing
Ogni volta che leggo o sento “birra filtrata a freddo”, mi scappa da ridere.
È come scrivere “acqua bagnata” o “ghiaccio freddo”, perché la birra filtrata viene sempre filtrata a freddo.
“Birra filtrata a freddo” è solo l’ennesima supercazzola di marketing inventata solo per impressionare i consumatori poco informati (un po’ come quella della “birra cruda”, di cui abbiamo già parlato qui).
Il processo di filtrazione avviene sempre tra i 0 e i 4 gradi Celsius, perché in questo modo il processo di filtrazione è più efficiente.
Filtrarla a caldo non avrebbe alcun senso: altererebbe la struttura della birra e comprometterebbe l’efficacia del processo di filtrazione.
Eppure, il marketing ha trasformato questo dato di fatto in un qualcosa di cool (in tutti i sensi).
È la stessa logica dietro etichette come “senza glutine” su prodotti che il glutine non l’hanno mai visto nemmeno col binocolo.
“Filtrata a freddo” quindi non è diverso dalla birra filtrata normale: è la stessa identica cosa.
(S)conclusione
La differenza tra birra filtrata e non filtrata non è una questione di giusto o sbagliato, ma di preferenze e contesto.
La birra filtrata offre stabilità, durata e un aspetto cristallino che piace alla maggior parte delle persone.
La non filtrata mantiene complessità, nutrienti e carattere, ma richiede più attenzione nella conservazione e nel servizio.
Quale scegliere?
Dipende da cosa cerchi.
Se vuoi una birra che ti accompagni in una lunga escursione estiva senza rischi di alterazioni, la filtrata è perfetta.
Se stai esplorando i sapori complessi di una birra artigianale e vuoi l’esperienza completa, la non filtrata ti darà più soddisfazioni.
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Alla prossima e… alla salute!